I filtri elettrostatici assicurano la purificazione dell'aria da elementi inquinanti quali fumi, polveri, pulviscoli, prodotti da lavorazioni di saldatura, nebbie oleose ecc. generati da processi industriali. Tali inquinanti possono avere una granulometria con valori variabili da 10 a 0,01 micron. La perdita del carico del filtro elettrostatico può variare dai 40 Pa (filtro pulito) a 80 Pa (filtro sporco). La concentrazione dell'inquinante può arrivare sino a 50 mg./mc. La temperatura del fluido non deve superare i 60° C e l'umidità. relativa può variare dal 20 al 99%.
L'aria, contenente le particelle inquinanti, viene attirata nel sistema filtrante dal gruppo ventilatore; attraversando la sezione ionizzante (A) (dove, grazie a fili in tungsteno alimentati a 10 kv in corrente continua sospesi tra elettrodi collegati a terra, viene creato un campo elettrico positivo) le particelle si caricano di elettricità unipolare. Nella successiva sezione collettrice (B) (costituita da piastre in alluminio puro, alimentate a 5 kv in corrente continua alternate con piastre collegate a terra), le particelle vengono respinte dalle piastre alimentate verso le altre collegate a terra e da queste ultime saldamente trattenute (in linguaggio tecnico "captate"). Le particelle trattenute nel filtro debbono periodicamente essere rimosse con una semplice operazione di manutenzione. |